I restauri eseguiti dalla società di Anna Lucchini sono terminati nel 1999. Gli affreschi raffiguranti la Crocifissione e l'Annunciazione mostravano segni di degrado tra cui evidenti tracce di umidità di risalita capillare ben visibili sulle pareti della cappella. I danni più rilevanti sulla parete orientale con raffigurata l'Annunciazione erano dovuti all'apertura di una finestra che metteva in comunicazione l'appartamento del parroco posto al primo piano con la cappella. Ciò aveva determinato la perdita di gran parte dell'Arcangelo Gabriele. La parete meridionale con la Crocifissione era stata manomessa in epoca antica, come è evidente nella parte inferiore, incompleta. A seguito del taglio delle murature si verificarono distacchi che lasciarono affiorare parte della sinopia, con il disegno preparatorio di un braccio della Maddalena, tracciato in ocra rossa e gialla in modo dettagliato. La tecnica pittorica della Crocifissione è l'affresco. La sinopia fu tracciata su intonaco più ruvido, utilizzando ocra rossa e gialla, il dipinto fu eseguito in sei giornate. I personaggi rivelano l'uso del verdaccio e del morellone. Il dipinto fu terminato a tempera con colori stemperati in un legante organico; le aureole e i calici sono punzonati e incisi, ma della doratura originale restano solo pochi frammenti. Anche i resti dei dipinti sulla parete orientale rivelano sei giornate. Durante il restauro è stata rinvenuta la sinopia di un'altra Crocifissione trecentesca, probabilmente abbozzata sulla parete minore, ma poi dipinta su quella principale. L'intervento di restauro è stato condotto partendo dall'eliminazione dei depositi superficiali con una pulitura preliminare seguita dalla pulitura vera e propria. Dopo aver effettuato il consolidamento degli intonaci pericolanti sono state sostituite le vecchie stuccature non idonee con altre realizzate con adeguati materiali. Attraverso impacchi assorbenti sono stati eliminati i sali e la sinopia è stata pulita asportando le carbonatazioni che ne impedivano la lettura. A conclusione dell'intervento di restauro si è proceduto con l'integrazione pittorica. La "Madonna e l'Angelo Annunciante" si presentavano come due frammenti di affresco strappato provenienti dalla facciata di S. Maria in Strada e conservati, dopo lo strappo, nella sagrestia. Le pitture sono realizzate con la tecnica dell'affresco, con rifiniture eseguite utilizzando colori stemperati in un medium sull'intonaco asciutto e interessate da degradanti fenomeni di dilavamento da acqua piovana. Lo sfondo era concepito come un raffinato damasco ottenuto con pastiglia dorata a rilievo così come le aureole. Le due pitture sono state pulite dai depositi solidi e le zone dorate protette con Paraloid B72 ad alta concentrazione, rimosso dopo la pulitura. Dopo aver eliminato le vecchie stuccature non idonee le pitture sono state fatte aderire a nuovi supporti in vetroresina. Successivamente si è proceduto alla stuccatura delle zone lacunose ed infine al restauro pittorico.
Testo a cura di Anna Lucchini