La chiesa di San Vittore, appartenente, come accennato all’ex complesso monastico benedettino dismesso nel 1798 e trasformato dal Pollak in villa di delizia, è tuttora di proprietà della famiglia Antona Traversi. Gli interventi di restauro del ciclo pittorico interno sono iniziati alla fine degli anni ’80 con una serie di indagini chimico-fisico-ambientali condotte direttamente dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Milano per poi proseguire, nel corso dei successivi vent’anni, sulla base di stanziamenti privati. Con il risanamento della controfacciata, soggetta a fenomeni di infiltrazioni d’acqua dall’esterno ed a conseguenti cadute di intonaci e pellicola pittorica, si è dato avvio al restauro delle pitture esistenti nelle varie cappelle e più precisamente degli affreschi dei Santi Pietro e Paolo, di San Carlo e del Battesimo di Cristo, sulla sinistra, e dei dipinti dedicati alla Vergine del Rosario, attribuito al Luini, e ai santi Aimo e Vermondo, sulla destra. Gli interventi si sono poi spostati nella chiesa posteriore, adattata dal Pollak, tramite la realizzazione di una solaio ligneo, ad utilizzi funzionali alla nuove destinazione d’uso del complesso: ricovero dei limoni per la porte inferiore e granaio per quella superiore. Il discialbo delle pareti di quella che fu per decenni una serra ha messo in luce gli antichi affreschi esistenti negli sfondati della parete che separa la chiesa dal chiostro, affreschi che sono stati successivamente restaurati.
Testo a cura di Marina Rosa
> Scheda in corso di completamento